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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

I POVERI ERANO COSÌ TANTO POVERI

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Ascanio Celestini I poveri erano così tanto poveri che presero la loro fame e la misero in bottiglia e se la andarono a vendere. Se la comprarono i ricchi, i ricchi che nella vita avevano mangiato di tutto, dal caviale ripieno all'ossobuco di culo di cane allo spiedo. Però la fame dei poveri in bocca non l'avevano assaggiata mai, così i ricchi se la comprarono. La pagarono bene e i poveri furono contenti e per un po'... per un po' tirarono avanti. Poi i poveri tornarono ad essere poveri, così allora i poveri presero la loro sete e la misero in bottiglia e se la andarono a vendere. Se la comprarono i ricchi, i ricchi che nella vita avevano bevuto di tutto, avevano bevuto dal Brunello al Tavernello, però la sete dei poveri in bocca non gli era passata mai. Così allora i ricchi se la comprarono e la pagarono bene e i poveri ne furono felici. Per un po' tirarono avanti. Ma poi i poveri tornarono ad essere poveri, più poveri di prima. Così allora i poveri pre

IL BATTESIMO NELLA FONTANA

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Paolo Luporini 27 luglio 2022 Al Bar Scartazzini i ragazzi della FGCI erano dei modelli di bravi ragazzi, diffondevano l'Unità nelle case comunali, poi in piazza, all'uscita della Messa. Ma per due anni successivi, due notti d'estate, mi calarano di peso a toccare col sedere il mosaico del fondo della vasca della fontana. Le scarpe, cick ciack!, m'accompagnarono sino alla vasca di casa mia, dove mi lavai vestito insaponando calzoni e maglietta, shampoo ai capelli, e via sul terrazzo, seminudo, ad asciugarmi ai raggi della luna, alla brezza di terra di corso Cavour 372. LA BELLEZZA DELLA SERA, nono libro di poesie, di prossima pubblicazione. 

GRAZIA E MERAVIGLIA

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  A ricordo di Vittorio Grandi,  innamorato missionario della Bellezza della Matematica,  ripubblico l'INTRODUZIONE all'omonimo libro ed e-book Kindle di Paolo Luporini Grazia e Meraviglia Frugando alla ricerca di un documento familiare ho ritrovato le fotocopie di un bellissimo libretto, un’edizione illustrata di fattura pregevole de “Il teatro delle marionette”, un breve racconto-saggio di Heinrich von Kleist, drammaturgo, poeta e scrittore tedesco. Mi sono prima soffermato sulle immagini ma presto l’ho riletto tutto d’un fiato, in piedi davanti allo scaffale della libreria. Riporto questo breve brano, molto significativo per me, ora. «[…] Noi osserviamo che sempre, nel mondo organico, quanto più la riflessione si fa debole e oscura, tanto più fulgida e imperiosa campeggia la grazia. Tuttavia, come l’intersezione di due rette al di là di un punto dato, dopo aver attraversato l’infinito, si ripresenta a un tratto al di qua di tale punto, o come l’immagine di uno specchio conc

GLI ANNI

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GLI ANNI Paolo Luporini 4 luglio 2022 Non vale per gli americani, Che festeggiano un sogno Di 246 anni Deteriorato dal loro smisurato interesse Che li mette l'uno contro l'altro Ricreando schiavitù solo di nome abolite. Per me, invece, i sogni di gioventù Hanno 46 anni Risalgono all'anno del duecentenario Della loro indipendenza dal re inglese Imitata dai francesi Del tutto morta ora per tutti, Totalmente dipendenti da potenze straniere In un gioco da tavolo Con le pedine che girano Sinché uno s'incazza E ribalta il tavolino! Quei sogni torneranno. Noi li sogniamo. Non li vedremo che in sogno. Ma torneranno. E vinceranno.