C’era una volta intorno alla Palmaria

Paolo Luporini Il mio primo natante fu varato al Carlo Alberto. Era un canotto arancione per bambini, con i due remi, gonfiabile. Lo gonfiò mia mamma, con uno di quei soffietti a pedale. Non ci mise poi molto. Io ci saltai sopra. La mamma m’impose il cappellino, che io non volevo. Lei caricò mio fratellino con me, pure lui con il cappellino come usava allora, con una piccola visiera e gli spicchi di tela cuciti e con quel bottoncino in cima alla testa, e ci seguì a nuoto mentre io mi esibivo nella famosa “Vogata in tondo” tipica di quel mezzo navale. Mi avvidi subito che una pratica che sembra semplice può essere invece molto complicata. Per di più, appena ci staccammo un po’ di più dagli scoglietti che circondano l’area del nostro solito bagnetto, provai la velocità della corrente del canale di Portovenere, che, senza un esperto controllo da parte dei remi, ci avrebbe portati sino a un punto intermedio tra l’Olivo e il Bagno dei Sottufficiali della Palmaria. Un inte...