RACCONTI DI DISTRAZIONE DI MASSA

 


Martedì prossimo 20/02/2024 Giovanni TABACCHIERA alle 17 presenterà al circolo anziani di piazza Brin a La Spezia due suoi racconti con tema la guerra. Uno è di una guerra attuale ma sempre maledettamente attuale, l'altro è un racconto che scrisse anni fa e che fa parte della sua raccolta dal titolo "FOGLIE" che si può acquistare, il cui intero ricavato sarà versato ad EMERGENCY ONG che ha la sua presenza in otto paesi del mondo, sin dall'inizio della sua attività in zone di guerra o dove sono presenti mine antiuomo, e che, dal 1994, ha curato 12.800.000 persone. L'emergenza di questi tempi è per la guerra in Sudan. Lì si combatte dall'aprile 2023 ma l'informazione italiana non ne parla mai. La situazione è tragica. Negli avamposti umanitari ci sono medici, infermieri, personale locale, che vanno sostenuti perché la loro continua presenza continui ad aiutare ancora chi è vittima di guerre, nel terzo decennio del terzo millennio d.C.
Non è assurdo aiutare, assurdo è combattere!

Un modo fattivo di aiutare è la donazione regolare.
Leggi qui cosa si può fare. https://sostieni.emergency.it/donazione-regolare/idc=24.REG.TMK.INDOTCONV.717
Per qualsiasi necessità contatta Emergency ong via email
o telefonando al numero 02 32 11 11 12 .



Il racconto del premio Chatwin vinto da Giovanni Tabacchiera. Pagina pubblicata da "Viaggi di Repubblica" nel novembre 2003.




Dela e Nezir scoprono il mare
di Giovanni Tabacchiera
(nel 1995, a Sarajevo, in uno dei viaggi a scopo umanitario nella ex Jugoslavia, l’incontro con Dela che oggi ha ventisei anni e fa l’insegnante)
Dice Dela che erano giorni che camminavano, lei e suo fratello. Prima i sentieri sulle montagne, poi i campi di mais, infine la strada, la più battuta, la più pericolosa. Quando non si poteva tagliare per i campi, l’asfalto era l’unica soluzione. A volte era facile anche se, qualcuno, per contropartita, metteva la mano sotto il suo vestito. A volte più difficile come quando un branco di militari ubriachi, mitra in mano, incitarono suo fratello a fucilare un prigioniero.
Dice Dela che ci sono viaggi che si fanno per disperazione. Viaggi che non hanno prenotazione, né date di alta o bassa stagione. A quel tempo Dela aveva sedici anni, suo fratello Nezir, sei.
Quando fuggirono dalla loro terra non sapevano dove andare. Poi a lei venne in mente una specie di parente. Lontano. L’unico rimasto. L’aveva studiato anche a scuola, sul libro di scienze che, che tutti provenivano da lì. Uno zio sconosciuto, in fondo, da andare a trovare: il mare.
Dice Dela che una mattina venne svegliata dalle grida di Nezir: «i carri armati! Passano i carri armati laggiù!». Subito dopo loro avanzano carponi su un pendio di sabbia e di sterpaglie, a ridosso del quale avevano trovato riparo la sera precedente. Il rumore era potente, ma dolce e profondo. Un fragore di secoli e sale, sembrava il motore del mondo.
Dice Dela che quando lo videro rimasero increduli e rigidi come due gatti abbagliati dai fari. Davanti a loro c’era il mare. Immenso come un cielo ribaltato. E con certe onde che sotto tutta quella schiuma parevano nascondere le nuvole. Era bello il mare. Ruggiva e saltava come un animale d’acqua incatenato all’orizzonte. Non avevano mai visto nulla di simile, nemmeno al circo o quando veniva il Luna Park.
Dice Dela che suo fratello faceva domande strane, tipo come la tivù potesse contenere tutta quell’acqua, quando dava il mare. Senza perdere nemmeno una goccia. Lei invece pensava a quel mucchio d’acqua viva, come a quello strano zio di cui potersi fidare. Pensava a quel viaggio senza souvenir. Né foto, giunto alla fine, a quel viaggio che da necessità si era trasformato in sogno. Il mare teneva lontana la guerra. Di questo lei ne era certa. Se avesse potuto l’avrebbe arrotolato e portato ai confini della sua terra.
Ride Dela perché quando ci entrarono dentro, tenendosi per mano, non si accorsero che ai piedi avevano ancora le scarpe.



Il racconto del premio Chatwin vinto da Giovanni Tabacchiera. Pagina pubblicata da "Viaggi di Repubblica" nel novembre 2003.





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