Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

AUTORIDUCI il 2020 !!!

Immagine
Ai portoni del mio isolato sono comparsi degli strani volantini... "AUTORIDUZIONE! La bolletta che questo 2020 ci fa pagare è troppo alta. Le sue tariffe sono state (e sono) salatissime.     Il collettivo per le lotte sociali lancia l'Autoriduzione del 2020. Il tempo è una convenzione, non un contratto e si può recedere senza preavviso. Cessiamo di pagarne il conto alle 18:00 di oggi stesso, anticipando di 4 ore il 2021.        Abbasso l'anno vecchio! Viva il Sol dell'Avvenire! AUTORIDUCI il 2020 !!! Terminalo unilateralmente alle 18:00 !!! Brinda al Sol dell'Avvenire del 2021 !!!"  Chi poteva prevederlo, un CAPODANNO così??? Io, NATURALMENTE !!!    ( E Vincenzo De Luca ) Gli AUTORIDUTTORI truffati dal duemilaeventi (2020) sono già pronti a recedere anticipatamente alle 18:00. Io e mia moglie li stiamo già vedendo dalLA FINESTRA SUL CORTILE. pagurobernardo

Umberto Roffo, l'amico di una vita

Immagine
Tristezza solo Tristezza Mercoledì alle 15:30 lo salutiamo a Trebbiano. Umberto, l'amico di una vita con cui ho condiviso sogni, lotte , delusioni,  mi ha lasciato. Umberto Roffo, uno degli straordinari ragazzi dell'Istituto chimico di Carrara, un generoso militante di Lotta Continua, con me davanti ai cancelli del Muggiano e delle fabbriche spezzine, in prima fila nella lotta antifascista, un libertario , un combattente per la giustizia e la libertà di tutti, ci ha lasciato. Il mio Umberto. Degli altri  si fidava,   spontaneamente / uomo buono, uomo giusto/ il piacere semplice cercava /la vita viveva, ingenuamente / un uomo pane e vino / capace di amicizia / sapeva occhi di bambino / con poco,   vivere in letizia. Era la freschezza del sessantotto, la poesia del '68.  Aveva quattro anni meno di me Umberto,  sufficienti allora ad entrare nel fiume colorato che fu quello straordinario movimento, creativamente, senza retaggi ideologici ed esperienza  politica. E la politica c

Lento ritorno a casa

Immagine
Il Collettivo Franceschi, per una sera, di nuovo sul palco.  Dublino, dal nostro inviato.  Non poteva iniziare meglio la serata. The Point era strapieno, l'aria era elettrica, quella delle grandi occasioni. Arrivano i Pogues, in perfetta forma, e scaldano immediatamente, a modo loro, un pubblico che aveva ben poco bisogno di essere scaldato. Aprono con Dirty Old Town, poi un set tiratissimo chiuso da una cover di London Calling, dedicata a Joe, un amico che non c'è più. Subito dopo, senza un attimo di sosta Shane annucia: "Ed ora degli amici che sono ritornati, dopo tanto tempo. Ladies and gentlemen, il Collettivo Franceschi! Invece, con un vero e proprio colpo di teatro, arriva sul palco da solo Red Ivou, già con l'acustica a tracolla. Sorride, mormora qualcosa come "quanto tempo..." e canta una canzone inedita, Suburban Pubs, e subito dopo 23 gennaio, una scelta che è possibile leggere come una dichiarazione di appartenenza, di fedeltà alle prop

FELICIA

Immagine
FELICIA  Occhi di un mondo altro "Questo non è mio figlio. Queste non sono le sue mani questo non è il suo volto. Questi brandelli di carne non li ho fatti io. Mio figlio era la voce che gridava nella piazza, era il rasoio affilato delle sue parole, era la rabbia, era l'amore che voleva nascere, che voleva crescere. Questo era mio figlio quand'era vivo, quando lottava contro tutti: uomini di panza che non valgono neppure un soldo, padri senza figli, lupi senza pietà. Parlo con lui vivo, non so parlare con i morti. L'aspetto giorno e notte, ora si apre la porta entra, mi abbraccia, lo chiamo, è nella sua stanza a studiare, ora esce, ora torna, il viso buio come la notte, ma se ride è il sole che spunta per la prima volta, il sole bambino. Questo non è mio figlio. Questa bara piena di brandelli di carne non è di Peppino. Qui dentro ci sono tutti i figli non nati di un'altra Sicilia". Queste parole sono di Felicia, la madre di Peppino Impastato, uccis

Rastrellamento nazifascista della Bassa Lunigiana

Immagine
di Roberto Centi  Il 29 Novembre 1944 è tristemente noto per l'inizio del rastrellamento nazifascista che decimò le brigate partigiane della Bassa Lunigiana e che durò diversi giorni. Ricordo ancora i racconti del fratello di mia madre, Torino, che giovanissimo riuscì a salvarsi lasciandosi cadere in un dirupo, trovando poi rifugio in casa del fratello di mio padre, Mario, che lo nascose in un vano ricavato sotto la cantina. Quest'ultimo fu catturato e torturato prima nell'edificio che ora ospita l'Accademia Capellini in Via XX Settembre, poi nella caserma del Ventunesimo, dove ora sorge il Liceo Mazzini. Lo zio Mario non parlò e dopo un mese fu lasciato andare.  Lo zio Torino dopo qualche giorno fuggì e tornò ai monti. Io ricordo ancora perfettamente lo sguardo di questi due miei zii quando si incontravano:non parlavano, sorridevano e avevano gli occhi lucidi. Non erano fratelli. Erano ben di più.

Utopia

Immagine
Lei è all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare. Eduardo (Hughes) Galeano