Umberto Roffo, l'amico di una vita




Tristezza solo Tristezza
Mercoledì alle 15:30 lo salutiamo a Trebbiano.

Umberto, l'amico di una vita con cui ho condiviso sogni, lotte , delusioni,  mi ha lasciato. Umberto Roffo, uno degli straordinari ragazzi dell'Istituto chimico di Carrara, un generoso militante di Lotta Continua, con me davanti ai cancelli del Muggiano e delle fabbriche spezzine, in prima fila nella lotta antifascista, un libertario , un combattente per la giustizia e la libertà di tutti, ci ha lasciato.

Il mio Umberto.

Degli altri  si fidava,   spontaneamente / uomo buono, uomo giusto/ il piacere semplice cercava /la vita viveva, ingenuamente / un uomo pane e vino / capace di amicizia / sapeva occhi di bambino / con poco,   vivere in letizia.

Era la freschezza del sessantotto, la poesia del '68.  Aveva quattro anni meno di me Umberto,  sufficienti allora ad entrare nel fiume colorato che fu quello straordinario movimento, creativamente, senza retaggi ideologici ed esperienza  politica. E la politica contribuì a cambiare, a farla impegno in prima persona, a farla voce di strada. Il megafono lo accompagnò per le vie di Carrara e Massa.  Da suo padre aveva ereditato lo spirito ribelle e sorridente. Umberto era sorriso; si dice a volte di una persona: era la  voce. Voce la sua che nessuno dimentica  ma Lui era il sorriso, degli occhi innanzitutto, un sorriso disarmante. Abbiamo passato insieme notti e giorni in totale confidenza, lui era così: esprimeva senza autocensure tutto se stesso, la sua inarrestabile libertà e fusione col mondo.  Come l'amato amico comune Eliano, Umberto è stato per me e per noi  una costante salutare provocazione. Ora riposerà nella sua Trebbiano che diventò subito per alcuni di noi la nostra Trebbiano.
Amilcare Mario Grassi, Celè


A Carrara nel 1968 c'era l'istituto industriale chimico. Altrove c'erano il Berchet, il Parini, il Gioberti e il Mamiani. A Carrara c'era il Chimico. I suoi studenti l'avevano occupato, poi avevano anche adottato una sorta di divisa col basco alla Che Guevara. Erano un vero spettacolo a vedersi. Unici in tutta Italia...
Dopodiché in quell'autunno del '68 si erano autopromossi agitatori per tutta la costa nord della Toscana, da Viareggio a La Spezia che è ormai Liguria. Quello era il fantastico regno dei ragazzi del Chimico. 
Tanta era la paura per loro e i loro affini negli istituti della costa che qualche preside era arrivato perfino - successe a Viareggio - a cambiare di persona la serratura del portone d'ingresso alla scuola. Serviva a poco, però, c'erano pur sempre le finestre...
Quando li conobbi - mi spostavo da Pisa per preparare un convegno degli studenti medi, pomposamente definito nazionale, che poi si tenne a dicembre presso Ingegneria a Pisa - non fu difficile stringere rapida amicizia. 
Tra di loro c'era Umberto Roffo, che è scomparso poche ore fa. Alla testa si era piazzato Franco Capovani, che vive oggi al nord (mi dicono in questo momento con qualche problema per la maledetta pandemia, per cui gli vanno tutti i miei auguri).
Ci siamo rivisti il 4 dicembre di tre anni fa nella sala consiliare del Comune di Sarzana, dove, ospite di un assessore (Nicola Caprioni) con Andrea Ranieri nativo del posto e con Amilcare Grassi detto Celè c'era pure Franco Capovani sceso dal nord, giusto per parlare di quell'anno lontano e magico, in occasione della presentazione del mio libro sul '68.
E poi ci sono stati interventi, ricordo una poesia letta dal suo autore, ricordo soprattutto Umberto Roffo che aveva portato la sua versione con qualche nota divertente. L'aveva fatto con immutata passione e splendida generosità. Passione e generosità che sono stati il concime della sua ricca vita, stroncata purtroppo nei giorni scorsi dopo anni di impegno nei quali è giusto ricordare oltre a quelli di Lotta Continua anche quelli della casa editrice Memoranda in cui aveva profuso molte sue idee ed energie.

Scrivo queste poche righe per chi non ne sa granché di tutto ciò. E voglio ricordare pure quello strano convegno di Pisa - c'era pure Umberto Roffo, penso proprio di sì, visto che era nel gruppo di testa del suo istituto - dove in un'aula a semicerchio con i banchi di legno gradualmente sistemati verso l'alto registrammo un intervento pirotecnico di un giovane agitatore giunto col suo team dalla lontana Trento che dall'alto ci inondò tutti di ipotesi febbrili, inebrianti quanto suggestive. Era Mauro Rostagno. In basso ad ascoltarlo i liceali torinesi e quelli lombardi, mischiati con i ragazzi di altre regioni a partire dalla Toscana con in mezzo un po' di baschi alla Che Guevara. Giusto per ricordare ciò che c'è stato...
Paolo Brogi


L'A.N.P.I. Sezione di Massa annuncia con profondo cordoglio la scomparsa dell'antifascista e amico Umberto ROFFO di anni 71.
Umberto, fervente antifascista e democratico, conosciuto e stimato da tutti a Massa per la sua attività di piccolo editore con la Casa Editrice Memoranda,  per la quale ha collaborato con la Sezione ANPI di Massa stampando molte pubblicazioni sulla storia della Resistenza e della Lotta di Liberazione nella nostra Città, Umberto, uomo sensibile e grande idealista, era uno degli ultimi sognatori, avendo lottato per tutta la vita per l'affermazione degli ideali di Libertà. Giustizia e Pace. 
La  Sezione A.N.P.I. di Massa,  nell'esprimere alla Famiglia le proprie condoglianze, invita gli iscritti, i partigiani, gli antifascisti e i democratici tutti a partecipare alla Cerimonia Funebre Laica, in programma per il GIORNO MERCOLEDI' 30 DICEMBRE 2020 ALLE ORE 14,00 presso il Piazzale Partigiani di Massa (ex Deposito del CAT), davanti all'entrata della Mostra della Resistenza Città di Massa 1943-1945. La salma, che attualmente è esposta presso l'Obitorio del NOA, proseguirà poi per il Cimitero di Trebbiano nel Comune di Romito - Provincia di La Spezia.
Ciao Umberto, che la terra ti sia lieve...


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