Ancora fischia il vento...



Oggi, come nel ventennio, da ormai cent'anni, il fascismo va fermato.

"Cara redazione, sono un ragazzo di 18 anni che sta finendo le scuole superiori. Mi chiamo Leo e vi voglio raccontare la mia storia per un motivo semplice: è successo a me ma poteva succedere a chiunque. È pieno giorno, è un lunedì, sono le 15.15. Sono nel centro di Ceparana, è una giornata di sole di quelle che anticipano la primavera. Una giornata come mille altre: la mattina avevo avuto didattica a distanza e, dopo pranzo, ero andato con mio papà alle poste. Tutti i miei pensieri, lunedì, erano rivolti alla gara campestre che avrei dovuto fare domenica. Dopo due anni di infortuni, due anni bui, pensavo di poter tirare fuori tutte le mie potenzialità. Ero carichissimo. Tutta questa catena di idee, di desideri, si è interrotta per quello che è successo quel pomeriggio. Ora vivo con l’impressione che possa accadere di nuovo. Che possa accadere in qualsiasi momento e a qualcuno che forse non ha la forza di raccontarlo. A quante persone è già accaduto? Quante persone hanno rinunciato a una gara o a un qualsiasi altro momento importante della loro vita per colpa di situazioni così? Io vorrei che non succedesse più qualcosa di simile, nel mio mondo non c’è spazio né per il nazismo, né per il fascismo. Anche per me non è facile dire quello che mi è successo. E non riesco ancora a credere che si possa essere aggrediti in questo modo, cioè per un adesivo che uno ha sul proprio cellulare. Un adesivo antifascista e del quale non mi voglio vergognare e che non voglio togliere per la paura che qualcun altro, vedendolo, possa reagire in modo violento. Io avevo dei programmi, per questa settimana e non è giusto che arrivi qualcuno, che conosco solo di vista e, senza alcuna provocazione, senza alcun motivo, possa interrompere, anche se solo per poco, la mia tranquillità, la voglia che ho di inseguire i miei sogni, nello sport, nella scuola e con i miei amici. Vorrei dire a tutti coloro che hanno subito violenza di non aver paura, di non sentirsi soli. Esiste una rete di solidarietà che si è messa in moto alla quale va tutto il mio ringraziamento."

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