KAFAZ


Elio Dolcelli 

"MI CHIAMO KAFAZ E SONO TROTSKISTA della 4a INTERNAZIONALE." 

Ero seduto sugli scalini dell'Unione Fraterna, quando si presentò.
Ricordate il suo modo di parlare e dondolare il corpo come se volesse scappare via? 
Sapevo chi era, mai ebbi l’occasione di parlargli. Chiese a un compagno di dirmi che "Voleva" vedermi.  Secondo lui ero adatto x fare Gaetano Bresci. Voleva girarlo, il filmato, alla Chiappa. Ovvio rifiutai, così pure x fare Amleto. Spettacolo da fare all'Unione fraterna.

Quando sposai Anna mi piombò in casa, stavo in via Biassa, mi regalò tutti i dischi dei Genesis; disse: “Io in chiesa non entro!". Salutò e se ne andò. Più volte, negli anni, ci  siamo rincontrati oppure passava lui da me.

Non ricordo se fu due o tre anni fa, venne a trovarmi. Per quanto non fosse cambiato, avevo l’impressione che qualcosa non andava.
Riparlammo del tempo passato e rispuntò una denuncia che presi io x lui: era fine primavera del '76.

Chi ha buona memoria ricorderà la ragazza con alcuni problemi di linguaggio che dopo anni di lavoro venne licenziata. Ne parlarono i giornali x alcuni giorni in difesa della ragazza mentre parlarono anche dell’assurda denuncia che presi.

Via Rattazzi,   non passava manco un cane, sotto quell’ufficio Kafaz mise un microscopico tavolino e una sedia x raccogliere firme. Io facevo volantinaggio con delle ragazze. Doveva assentarsi e mi chiese di sedermi x le firme. La polizia fu chiamata da quelli dell'ufficio perché li offendevamo e impedivamo il loro lavoro. Morale: la PS mi porta in questura x occupazione abusiva di suolo pubblico, intralcio al traffico e ostacolo alla Forza Pubblica x non avergli permesso di prendere il blocco con le firme.  Caricato in macchina, senza manette. Non era un reato tale da richiederle.

Interrogato, scritti i capi di accusa e inoltrato all'autoritaria giudiziaria x provvedimenti in merito. Uscii col foglio di denuncia a piede libero.

L’ultima volta successe una cosa mai accaduta tra di noi, mi porse la mano. Mai in tutti gli anni che ci frequentiammo era successo.
Sembrava un addio, ci guardammo con un sorriso e lui se ne andò x sempre.



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