QUELLO CHE M'INDIGNA



Elio Dolcelli

QUELLO CHE M'INDIGNA 
È SCOPRIRE GLI STRUZZI CHE HANNO TIRATO FUORI LA TESTA DALLA SABBIA.
Le violenze in carcere ci sono sempre state e continueranno appena si plachino le voci che s'indignano perché le scoprono oggi e gli struzzi potranno tornare a mettere la testa sotto terra. Come se gli anni '60 '70 non avessero fatto luce sulle violenze e sulla mancanza di diritti dei detenuti. Violenze scordate da tanti che PEROSANNANO PASOLINI SU VALLE GIULIA, scordando che quelli stessi spararono a REGGIO EMILIA, AVOLA, BATTIPAGLIA sugli operai scioperanti x i loro diritti. Tutti quei morti x mano dei servi dello stato sono stati scordati perché i nuovi nemici erano diventati gli studenti. Un'occupazione pacifica x fare assemblea viene assaltata dalla polizia, hanno reagito x difendersi e guarda caso spunta IL COMPAGNO COMUNISTA CHE DIVENTA PORTAVOCE DELLO STATO. .
Gli piace il battaglione Padova che massacrava chi gli capitava a tiro. Ragazzini, ragazze, vecchi, li pestavano a sangue. Sono gli stessi della legge REALE che dette la licenza di uccidere e in poco più di 10 anni ammazzarono 187 persone di ogni età. Il poliziotto lo fa di mestiere, credo avrebbe preferito fare dell'altro, invece lì lo hanno reclutato. Il POTERE ti fa sentire forte e puoi fare quello che vuoi, SEI DIO IN QUEL MOMENTO e chi può mettere in discussione quello che dirai ai superiori di grado o al magistrato? 

Ho conosciuto poliziotti brava gente ma anche carogne. Così come magistrati e pubblici ministeri. La brava gente c’è ovunque, i DIO IN Terra, pure. Nessuno controlla chi dovrebbe controllare.

VORREI DIRE A CHI SI SENTE INDIGNATO OGGI: 
“DOV'ERI IERI? CREDEVI SOLO ALLE DIVISE E NON AI DELINQUENTI. LORO STANNO GIÀ PAGANDO UN ABUSO DI VIOLENZA DISGUSTOSO DA PARTE DI UNO STATO CHE PREMIA I LADRI IN DOPPIO PETTO.
IO MALEDICO VOI E PASOLINI. 

Commenti

  1. È vero che nella famosa poesia «Il Pci ai giovani», il 16 giugno 1968 Pasolini scriveva, rivolgendosi agli studenti che si erano scontrati con la polizia a Valle Giulia:

    «Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
    coi poliziotti,
    io simpatizzavo coi poliziotti.
    Perché i poliziotti sono figli di poveri»

    E quelli erano i versi che vengono sempre citati (quasi sempre sbagliando la citazione) ma nella stessa lunga poesia scriveva poi anche:

    «E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
    con quella stoffa ruvida, che puzza di rancio
    furerie e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
    è lo stato psicologico cui sono ridotti
    (per una quarantina di mille lire al mese):
    senza più sorriso,
    senza più amicizia col mondo,
    separati,
    esclusi (in un tipo d’esclusione che non ha uguali);
    umiliati dalla perdita della qualità di uomini
    per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
    Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
    Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
    Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
    I ragazzi poliziotti
    che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
    risorgimentale)
    di figli di papà, avete bastonato,
    appartengono all’altra classe sociale.
    A Valle Giulia, ieri, si è così avuto un frammento
    di lotta di classe: e voi, cari (benché dalla parte
    della ragione) eravate i ricchi,
    mentre i poliziotti (che erano dalla parte
    del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
    la vostra!».

    Cioè lui simpatizzava sì per i poliziotti in quanto «figli di poveri» ma precisava anche che i poliziotti «erano dalla parte del torto» in quanto poliziotti e diceva agli studenti: «Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia».
    E altrove scriveva pure:

    «La Resistenza e il movimento studentesco sono le due uniche esperienze democratiche-rivoluzionarie del popolo italiano.
    Intorno c’è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline»

    Alessandro (cui non piace Pasolini)


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  2. Hai fatto bene, Alessandro, a riportare i versi di Pasolini, che provava simpatia per i poliziotti, meschini, senza amici, perché avevano dovuto accettare per bisogno di farsi manganello dello Stato che era tenuto in mano da privilegiati che con la repressione mantenevano la disparità tra le classi..Per fame, una mansione infame. Oggi no. Chi va in Polizia o nelle Forze dell'ordine, spesso ne ha la vocazione. Sono lavori ben pagati, con molti privilegi e benefit. Sono apprezzati da fidanzate e spose. La vocazione spesso è politica, talvolta in senso antidemocratico, come molti fatti confermano. L'uso della forza non è un male necessario ma spesso è compiaciuto. Neppure il governo Conte 2 ha voluto contenerlo. È funzionale al sistema e il terrorismo è contro chi manifesta per dignità e diritti. S'è mai vista una carica contro neofascisti, nomask e p.iva? Ah, no??!? Mai usati idranti e lacrimogeni? Pallottole vere o di gomma? Perché mai?

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