L'AVREI ABBRACCIATO



L'AVREI ABBRACCIATO
Paolo Luporini 
16 aprile 2022

Era il settantanove
Ottobre
Mio padre, prima del 28 del mese,
Quando avrebbe compiuto
I suoi cinquantaquattro,
Invalido malato di cuore
Prese il treno, solo,
Per Viareggio
Alle tombe dei genitori, 
Del fratellino e dei nonni
E poi visitò i cugini.
Per tornare al treno
Volle passare dalla chiesa
Di San Paolino.
Lo vide.

A cena,
Io avevo il turno di mattina
E lui aspettò il mio ritorno
Dalla scuola serale
Affranto ci disse
Che vide un giovane
Iniettarsi una dose.
Non fu reticente
Sulle proprie emozioni
Si sentì impotente
Non seppe che fare
Non fece nulla
Passò oltre.

Di una generazione di guerra
Non poteva capire
Chi la morte la cercava da solo.

Lo compatii, mi sembrava un bambino
Scottato dal fuoco
Incredulo di soffrire
E non capire

Io e mio fratello
Ne sapevamo,
Noi credevamo,
Di più. 

AVREI VOLUTO ABBRACCIARLO
Rimasi muto
Senza risposte
Alle domande
Dei suoi occhi lucidi
Della voce spezzata. 

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