TI RASO L'AIUOLA



TI RASO L'AIUOLA
Paolo Luporini
5 agosto 2022

Per un filo d'idee,
un gioco che faccio spesso,
mi sveglio con questa canzone,
penso a "rasa al suolo",
una pianta segata
proprio alla base
del tronco
e mi rado la barba, 
la mia aiuola
con la mia
falciatrice elettrica
che non risparmia nessun pelo,
coventrizza il viso
come a Stalingrado.
è il titolo di un film
a cui penso ogni mattina.
I miei peli resistono nei sotterranei
della Stalingrado del derma,
e il pensiero va sempre a una vittima
che non ce l'ha fatta:
è caduto.
Mi soffermo sul suo nome
sui ricordi che ho di lui,
sui suoi ricchi doni,
sulla mia parte di eredità.
Questa poesia è un frutto
di ciò che ha seminato.
Spero gradiate il pensiero
che il testimone è passato.
Grazie, Roberto,
Stalingrado resiste.

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