Attorno a famose foto degli anni '70 si è formato un collettivo per raccontare le storie di molti che ai Tempi dei cuori che s'infiammano scelsero l'impegno. Anche ora sono tempi di fuoco e servono quelle storie per infiammarli perché l'incendio dei cuori divampi.
I due volumi all'Istituto Storico della Resistenza
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TEMPI DEI CUORI CHE S'INFIAMMANO (Voll. 1 e 2) sono ora all'Istituto Storico della Resistenza (ISR) della provincia di Spezia.
Giambo Gian Paolo Ragnoli Una cosa divertente che non farò mai più E' il 1976, la Rivoluzione è stata sconfitta ma noi non lo sappiamo ancora abbiamo 25 o 26 anni, delle belle fidanzate c'è grande musica in giro andiamo dovunque in macchina in treno in autostop dormiamo dove capita a volte con chi capita E' il 1976 e tutte le porte sembrano aperte verso tutti i possibili futuri ma se prestassimo più attenzione allora ci potremmo accorgere che a una a una si stanno per richiudere c'è un sottile sinistro cigolio nell'aria ma non riusciamo a sentirlo la musica è troppo alta Noi abbiamo 23 o 24 anni il futuro non ci spaventa l'avvenire è nostro alla fine della strada leggiamo i poeti francesi alla festa per la prossima Rivoluzione Tiziano è diventato pazzo abbiamo cantato abbiamo ballato...
Ph. Paolo Luporini - P.zza Brin 17 giugno 1976 Laura Ruocco Tornavo con i compagni del PDUP da un comizio volante a Levanto per la campagna elettorale. Muniti di megafono, volantini e un oratore disponibile, potevamo cambiare in poco tempo località. Ci spostavamo in gruppo, l’affinità politica s'intrecciava con l’amicizia, le storie d’amore e una forte solidarietà. Cosa meglio di una festa poteva coronare la giornata? Si respirava aria di gioia e di vittoria. Di lì a pochi giorni ero ed eravamo convinti che sarebbe cambiato il mondo, la sinistra avrebbe preso il potere. La certezza che quell’onda rivoluzionaria che attraversava la nostra vita avrebbe coinvolto tutti/e e che il mondo sarebbe stato nelle ns. mani. Non fu così, purtroppo si sarebbe affacciato un periodo politicamente duro ma l’onda culturale portò grandi e innegabili cambiamenti. Soprattutto per noi giovani donne... Molte di noi del PDUP avevano cont...
Sergio Olivieri Una fotografia Scorci di lotta di classe in Italia e a Spezia negli anni Ottanta Questa fotografia è stata scattata a Spezia nella primavera del 1984, durante uno sciopero contro il decreto di San Valentino col quale il Governo Craxi, con la complicità di Cisl e Uil, aveva tagliato quattro punti di scala mobile. Dopo tanti anni la fotografia è stata messa in rete e così mi è venuta in mente una vicenda che ha segnato in maniera indelebile la storia politica e sociale del Paese. Lo scritto che segue è il racconto, impreciso e pieno di lacune perché basato solo su appunti ritrovati in una vecchia agenda e su ricordi di episodi ormai lontani, di ciò che accadde in Italia e a Spezia tanti anni fa, visto con gli occhi di un operaio allora trentenne. “ Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso” Ernesto Che Guevara Prima e dopo La scala mobile, dalla conquista del punto unico al trappolone finale. La scala mobile fu...
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