IO NON SONO PROPRIETA’ DI NESSUNO.

«Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi donna: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. Io l'ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori.»

Video di Paolo Luporini

Brano musicale di Patrizio Cozzani

https://www.youtube.com/watch?v=Gg6k61PDr84&ab_channel=Narinternational

Franca Viola all'età di quindici anni, con il consenso dei genitori, si fidanzò con Filippo Melodia, nipote di un mafioso. In quel periodo Melodia fu arrestato per furto e appartenenza a una banda mafiosa e ciò indusse il padre di Franca a rompere il fidanzamento; per queste ragioni, la famiglia Viola fu soggetta a una serie di violente minacce e intimidazioni. Il 26 dicembre 1965, all'età di 17 anni, Franca Viola fu rapita dall’ex fidanzato con l’aiuto di 12 amici e della sorella. Nel casolare fu percossa e violentata. Il giorno di Capodanno, il padre della ragazza fu contattato dai parenti di Melodia per la cosiddetta "paciata", in altre parole per un incontro volto a mettere le famiglie davanti al fatto compiuto e far accettare le nozze dei due giovani. Il padre e la madre di Franca, d'accordo con la polizia, finsero di accettare le nozze riparatrici. Il giorno dopo la polizia fece irruzione e liberò Franca. La “ragazza svergognata” disse “NO” alle nozze, con le ritorsioni del paese tutto, ma Melodia fu condannato, in barba all'articolo 544 del codice penale, per lui inutile, che recitava: "Per i delitti preveduti dal capo primo e dall'articolo 530, il matrimonio, che l'autore del reato contragga con la persona offesa, estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l'esecuzione e gli effetti penali". Melodia uscì dal carcere nel 1976 e fu ucciso da ignoti, il 13 aprile 1978, nei dintorni di Modena, con un colpo di lupara. Il 5 agosto 1981 l’articolo 544 fu abrogato. Franca Viola diventerà in Sicilia e in Italia un simbolo di libertà e dignità per tutte quelle donne che dopo di lei avrebbero subito le medesime violenze e ricevettero, dal suo esempio, il coraggio di "dire no" e rifiutare il matrimonio riparatore. Si sposò nel 1968 con il giovane compaesano e amico d'infanzia, Giuseppe Ruisi.  La coppia ebbe due figli: si trasferì a vivere a Monreale per i primi tre anni di matrimonio, per poi tornare ad Alcamo. Franca ricevette dal presidente Saragat un mazzo di fiori, i due sposi furono ricevuti dal papa Paolo VI in udienza privata.  L'8 marzo 2014, in occasione della festa della donna, Franca Viola è stata insignita al Quirinale dell'onorificenza di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica con la motivazione: "Per il coraggioso gesto di rifiuto del matrimonio riparatore che ha segnato una tappa fondamentale nella storia dell'emancipazione delle donne nel nostro Paese".








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