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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Καρδιές στη φωτιά

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IN GRECIA, OGGI Alekos Panagoulis Fiamma spenta che sempre arde, pietra tombale senza morti. Occhi piangenti che guardano, pensieri nascosti ti chiamano. Fede e speranza agonizzanti, verità e intelletto imprigionati. I sacri sforzi ridotti a relitti, Grida di uomini ti chiamano. Un seme di rabbia cade a terra, un messaggio di lotta nutre le ali Una scintilla riluce nel buio, Nuove battaglie ti chiamano. Versione italiana di Riccardo Venturi

Mela, mortadella, michino

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Paolo Luporini Eravamo rimasti all’assedio della Casa dello Studente di via Asiago da parte di 500 tra poliziotti e carabinieri comandati dal vicequestore di Genova perché né il questore né nessun magistrato l’avevano deciso. Il casus belli fu un paio di lanci di volantini delle BR nei bagni. Secondo la spiata della cellula del PCI si sperava nell’arresto di brigatisti impigliati nella retata. Fu così che all’ora “X”, l’una di notte, sentimmo bussare alla porta della stanza con il tipico:  “Aprite! Polizia!”.  Chi non vorrebbe sentirselo urlare, almeno una volta nella vita, per poi sperare in una clamorosa bolla di sapone che scoppia nelle mani degli inquirenti? Io ebbi questo privilegio. In quel preciso minuto l’impressione non fu esattamente questa. Sentendo quest’urlo ripetuto anche per le altre stanze, scartai l’ipotesi dello scherzo di qualche studente burlone.  Gridai: “Un momento”” e mi rivestii da capo a piedi. La mia fidanzata fece altrettanto, ma era nel panico. A

RUSSIAN CARAVAN

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Paolo Luporini Ho inseguito un ricordo di profumi e di gusto del passato. Si tratta di un ricordo dei giorni della prigionia di Aldo Moro. Né io né il mio compagno di studi avevamo nulla a che fare con il presidente della DC, ma ogni notiziario tv, la Repubblica, riferivano dei comunicati delle br, delle indagini, del dibattito sulle trattative, dell'appello di Paolo VI agli uomini che trattenevano Aldo Moro, parlavano solo di quel covo misterioso che nessuno trovava e si chiedevano cosa Moro volesse dirci nelle sue lettere. Era "lui" a parlare oppure era minacciato e parlava sotto dettatura, sopraffatto dalla paura? Il mio amico preparava il tè come un sapiente maestro giapponese ma secondo l'uso rigidamente inglese. Aveva una ricca collezione di scatole di latta Twinings che completavano ogni varietà del catalogo, secondo le disponibilità del miglior negozio di Genova. Non usava i filtri ma un ovulo di acciaio bucherellato molto usato che non aveva mai c

L'agile mangusta

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UN INVITO che giro a tutti Ciao Paolo. Volevo farti sapere che il prossimo 19 novembre alle ore 17,30 presso il circolo Arci del canaletto SP ci sarà la presentazione del libro "L'agile mangusta", di Alfio Nicotra, all'epoca dirigente di dp, dedicato proprio a quell'esperienza. Sto cercando di contattare quelli che hanno contribuito all'esperienza di dp a Spezia. Magari hai tempo e voglia di esserci. Ciao Servio Olivieri Alfio Nicotra L'agile mangusta. Democrazia proletaria e gli anni Ottanta Democrazia Proletaria fu la più eretica delle formazioni politiche della nuova sinistra nate negli anni Settanta. Mise insieme, con un'impostazione culturale spesso in rottura con la tradizione della sinistra comunista, migliaia di donne e uomini arrivati alla politica dalle lotte del Sessantotto e i giovani affacciatisi all'impegno militante con i nuovi movimenti degli anni Ottanta. La sua originalità si desume sin dal soprannome che ne diede il l