Caro Maurizio



Caro Maurizio, non ti dimentichiamo. 

Maurizio Cavalli nasce alla Spezia nel quartiere Umbertino il 16 Ottobre 1952. Figlio unico di Luciano, elettricista in Arsenale, e Irma, sarta, nell'adolescenza sviluppa una forte passione per la musica. Suona la chitarra e forma nei primi anni Settanta il primo gruppo folk della città chiamato “Canzoniere Spezzino”. Inizia così la sua ricerca sulla canzone popolare e di protesta in un momento storico dell’Italia di forte impegno sui diritti civili, in cui le lotte studentesche si affiancavano a quelle sindacali; si diploma all'Istituto Magistrale Mazzini della Spezia e frequenta il corso di laurea in pedagogia. Negli anni del fermento politico suona anche con il Collettivo Franceschi, gruppo ispirato al folk americano e nel 1978 fonda i Lancelot. Con questa formazione l’interesse si sposta verso sonorità celtico irlandesi, con una particolare attenzione alla scelta degli strumenti tipici della cultura nordica. Parallelamente al percorso musicale, dagli anni Settanta inizia la sua carriera all'interno dell’Amministrazione Comunale, prima nel settore educativo come maestro nella scuola a tempo pieno, poi presso i “Centri del tempo libero”. Come operatore culturale inizia le attività del primo Centro della Comunicazione della città, allora situato in via Fiume: numerosi saranno nel corso degli anni gli eventi e le mostre da lui organizzati, valorizzando sempre gli artisti e le band locali. 
Nel 1997 fonda i Tandarandan, gruppo di ricerca e riproposizione etnomusicale che reinventa il repertorio tradizionale delle zone di confine tra la Lunigiana e lo Spezzino. La sua attività continua dopo il trasferimento del Centro della Comunicazione nella struttura del Dialma Ruggiero, sede dell’Archivio fotografico “Sergio Fregoso”, dove si occupa dell’archivio sonoro e multimediale. Insieme al censimento di prezioso materiale documentale relativo alla città, inizia un grande lavoro di archiviazione degli artisti musicali locali con il progetto “La Città in Musica 1950-2000”. Realizza un sito web in cui raccoglie materiali fotografici, storie e tracce sonore dei più importanti protagonisti della scena musicale cittadina. 
Il lascito musicale di Maurizio Cavalli è di diversi album con i Tandarandan fino a “Music with Percy”, cd che comprende canzoni da lui scritte su testi poetici di Percy B. Shelley, fra cui un brano cantato con la figlia Margherita. Fortemente voluto dalla moglie Bruna Rolla e dalla figlia, il disco viene edito postumo grazie alla collaborazione con amici musicisti e presentato ufficialmente al Dialma Ruggiero nel Febbraio 2016. Maurizio ci lascia il 13 Febbraio del 2013.

Diego Sanlazzaro



Un evento che è stato organizzato nel 2016

CANZONE PER VIOLONCELLO
(da Carte allineate, ISSN 2009-7123, rivista letteraria di Roberto Bertoni) 

“Maurizio Cavalli, ai tempi della nostra inquieta gioventù, era un militante di Lotta Continua e un musicista, ha suonato prima con il Canzoniere Operaio, poi con noi del Collettivo Franceschi, successivamente ha fondato i Lancelot, un gruppo di folk irlandese, e i Tandarandan, dediti al recupero della tradizione popolare ligure e lunigianese. È mancato un paio d'anni fa, mentre stava lavorando a un disco di poesie di Shelley da lui musicate. I suoi amici hanno completato il lavoro e abbiamo finalmente presentato il cd in una serata al Centro Culturale Giovanile e Multimediale Dialma Ruggero di La Spezia. Poi l'abbiamo ricordato l'altra sera con un concerto sempre a La Spezia, alla ex Pinetina, che ora si chiama Spazio Boss, con la partecipazione di tutti o quasi i musicisti con cui aveva suonato. In entrambe le occasioni c'ero anch'io, l'ex moglie e la figlia di Maurizio mi hanno invitato (dio mi perdoni) come 'memoria storica degli anni Settanta' e (dio mi perdoni di nuovo) come 'poeta'. In questa seconda veste ho letto un testo, tratto da una canzone, Cello Song, di Nick Drake, un musicista che sia lui che io abbiamo amato MOLTO. Ho cercato di rimodellarla sulla figura e sul ricordo di Maurizio”.



CANZONE PER VIOLONCELLO

Per Maurizio Cavalli

Volto amico, con quegli occhi
Così chiari e sinceri
Tu lo sai bene
Di non aver nulla da temere
Per i sogni di quand'eri così giovane
Che parlavano della vita come di un'eterna primavera

Sembreresti così fragile
Nel freddo della notte
Quando gli eserciti delle emozioni
Escono a combattere
Ma mentre la terra affonda nella sua tomba
Tu salpi verso il cielo
Sulla cresta di un'onda

Dimentica, allora, questo mondo crudele
A cui io appartengo
Mi siederò, non farò nient'altro, e aspetterò
Cantando la mia canzone
E se un giorno dovessi vedermi tra la folla
Dammi la mano e fammi salire
Con te sulla tua nuvola


[Gianpaolo Ragnoli]

Commenti

  1. Ci manca parecchio una persona come, Maurizio, appassionata, competente e lontana da logiche di autopromozione e presenzialismo.

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