Gli amici di Annalisa


Annalisa Quintavalla

Vedo i miei amici sempre come erano. Li ricordo giovani e belli, sorridenti e pieni di idee, o anche tristi e pigri. Non importa. 
Non mi piace il corpo che invecchia, non mi piace la testa che rallenta, non mi piacciono le malattie, non mi piace l’arrendersi muti ad una ripetitiva quotidianità.
Banale, penserete voi. A chi piace. Eppure succede. Di continuo.
E allora scavo in quel cassetto di polverose cianfrusaglie, di rimorsi, di peccati non detti, di paure, di parole ammuffite perché non dette, di esperienze non fatte, di dolori, di perdite e, prima o poi la perla la trovo. Sta lì, in fondo, ben nascosta, come avesse timore di essere trovata, polverosa, pare spenta, ma basta portarla in superficie che sprigiona una luce che acceca.
C’è una perla in ogni cassetto, si nasconde ma vuole solo essere trovata.
La cerco e supero il presente.
Giovani, belli, con gli occhi che ridono o pieni di pianto, col cuore in tumulto, innamorati pazzi.
Io li ricordo così i miei amici.

Commenti

Post popolari in questo blog

"Allora, ero lì, in piazza Brin"

Martedì 9 aprile con i cuoriinfiamme

TEMPI DEI CUORI TRASPARENTI