SCOOP!



Apprendiamo da un oscuro profilo Facebook, a nome di tal Gian Paolo Ragnoli, dietro il quale abbiamo qualche ragione d'immaginare si nasconda nientepopodimenoché il vate del terzo millennio, Ted Malvern, questa notizia che diventa lo scoop del giorno dei Tempi dei cuori che s'infiammano.

Abbiamo l'esclusiva!

Grazie all'abilità dei nostri reporter siamo riusciti ad avere in anteprima mondiale il testo di presentazione del nuovo libro di Ted Malvern, pubblicato, come il precedente, sotto il curioso pseudonimo di Gian Paolo Ragnoli. 
L'autore è Roland Barthes, che arriva così quasi a inverare l'auspicio di Guccini: "Ma pensa se le canzonette me le recensisse Roland Barthes"...

Una joie de vivre mai rinnegata

Questo libro si configura come un viatico prezioso per ripercorrere idealmente l'intero percorso creativo dell'autore di Un lungo addio, in virtù di un processo di rastremazione del logos che lo ha portato dalle spericolate sperimentazioni linguistiche che contassegnano il désordre formel della prima fase alle tematiche politiche delle poesie militanti fino alla fase successiva, in cui il dettato poetico di Ragnoli si indirizza prevalentemente su tematiche etiche e, soprattutto, amorose.
Ma rimane inalterata la vocazione a una pronuncia autentica, sottesa alle dinamiche più moderne, che sembra incarnare quella beauté convulsive concepita da Breton, anche se tesa al graduale recupero di una facilità, di una felicità inventiva che presuppongono una dirittura morale non comune.
Si tratta di un anelito alla rivolta, coniugato a una joie de vivre mai rinnegata, di cui Ragnoli è quanto mai consapevole: “In definitiva non è la poesia che deve essere libera, ma il poeta”.

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